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SMM vs SEO: Social Media Marketing e SEO a confronto

Social Media Marketing (SMM) e Search Engine Optimization (SEO): due attività inbound che prevedono però attività molto diverse e producono risultati differenti. Le abbiamo messe a confronto: ecco le 8 differenze individuate.

1) Target e Domanda

SMM – La definizione dell’audience è basata su chi sono le persone in target: «si tratta di individui che navigano e si muovono in maniera abbastanza estemporanea sui vari canali – spiega Roberto Grossi nel suo articolo su Social Media Easy – La loro esigenza di acquisto di un prodotto o servizio può essere classificata come domanda latente. Giocano però un ruolo importante in quanto sono in grado di influenzare le scelte di acquisto dei loro contatti sui canali social».
SEO – In questo caso, il target viene definitivo in base a cosa pensano le persone. La situazione qui è completamente opposta: abbiamo a disposizione molte informazioni su ciò che pensano (query di ricerca) ma conosciamo poco o nulla su queste persone. In questo caso, poi, la domanda è espressa: le persone usano un motore di ricerca con specifiche intenzioni, perché hanno una particolare esigenza e vogliono trovare risposte precise ai loro quesiti. Per tale motivo sono meno inclini a condividere o a interagire.

2) Formato

SMM – I contenuti di tipo visuale ottengono migliori risultati: basti pensare che su Facebook i post con le immagini generano il 53% di Mi Piace in più rispetto alla media dei like per post. In generale, anche sugli altri canali social, foto e video sono i contenuti con il numero più alto di condivisioni.
SEO – Ad avere la meglio sui motori di ricerca sono i contenuti testuali e, in particolare, quelli lunghi. Si stima che, per avere un ranking elevato su Google, una pagina debba avere un testo di più di 1500 parole.

3) Contenuto 

SMM – Funzionano meglio i contenuti in grado di suscitare emozioni. Hanno successo i cosiddetti trending topic, gli argomenti di tendenza, che nascono e si diffondono proprio dai canali social.
SEO – I contenuti che performano sono quelli basati su specifiche ricerche e analisi e si pongono, quindi, come risposte alle domande più comuni degli utenti.

4) Durata

SMM – La visibilità di un post sui social è immediata. Il contenuto, tuttavia, diventa obsoleto molto rapidamente, e con la stessa velocità viene dimenticato dagli utenti. Si dice che quelle sui social siano short-live actions: per avere successo su questi canali, quindi, sono richiesti un impegno costante e una proposta sempre nuova di contenuti.
SEO – Una pagina con un buon ranking può rimanere nelle prime posizioni dei risultati di ricerca per settimane, addirittura mesi. Il mondo del SEO, però, è per sua natura dinamico e in continuo aggiornamento: per esempio cambiano gli algoritmi dei motori di ricerca, oppure può migliorare l’ottimizzazione delle pagine dei concorrenti.

5) Limiti

SMM – Il traffico sui social è potenzialmente illimitato, quindi non c’è limite alle persone che possono entrare in contatto con un contenuto e condividerlo.
SEO – Il traffico giornaliero, in questo caso, non può superare il numero di persone che cercano una determinata frase in quel dato giorno (volume di ricerca).

6) Conversioni

SMM – I visitatori al sito web che provengono dai social sono meno propensi ad acquistare e più inclini a condividere e diffondere i contenuti, rafforzando la brand awareness. I fan possono influenzare direttamente altri potenziali clienti.

SEO – Chi arriva a un sito web attraverso una ricerca su Google ha un obiettivo, una necessità o una richiesta specifica, ed è quindi pronto e più disponibile ad acquistare. Tuttavia, è meno propenso a interagire e condividere.

7) Analisi dei dati

SMM – Le metriche relative all’engagement (Mi piace, commenti, condivisioni) sono facilmente misurabili. Lo stesso, però, non vale per reach e impression. Misurare accuratamente la visibilità complessiva di un’attività social e il suo ROI è complicato e non esistono metriche univoche: le piattaforme social sono tante e diverse e ognuna di esse ha la propria reportistica.
SEO – Misurare visibilità e traffico delle ricerche è facile e immediato – mediante i report generati per le singole query. Tuttavia è difficile avere una misurazione effettiva del coinvolgimento delle persone: i report non indicano le metriche associate al comportamento delle persone che hanno effettuato la ricerca ma forniscono solo informazioni relative alla posizione nei risultati, alle impression e click.

8) Risultati

SMM – Costruire una base di fan e follower richiede tempo, pazienza e strategia. Tuttavia, sui social media un contenuto – di qualunque tipo sia: articolo, immagine, gif, video, tweet, ecc. – compare immediatamente agli utenti. Ne consegue che i risultati sono visibili anche in pochi minuti.
SEO – Questo canale è tipicamente lento e incerto: «Anche pagine molto rilevanti per una particolare query possono richiedere giorni per essere indicizzate e comparire nei risultati dei motori di ricerca – scrive Roberto Grossi – Spesso c’è bisogno di anni per costruirsi una credibilità ed essere in grado di competere con le query più ambite».

Conclusioni

Il Social Media Marketing gioca un ruolo importante in una strategia SEO: ne consegue che i due canali sono strettamente connessi tra loro.
Se un post ha visibilità e un ottimo posizionamento sui motori di ricerca genera condivisioni, commenti e nuovi follower, e questo influisce positivamente sull’engagement. Nelle attività SEO – come per esempio il link building – si stabiliscono delle relazioni e si interagisce con blogger e influencer sui social.

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